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 Carpiano, prove di “orto condiviso”: il Gas cerca uno spazio 
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Messaggio Carpiano, prove di “orto condiviso”: il Gas cerca uno spazio
Da "Il cittadino" del 3 novembre 2012

Prove di “orto condiviso” a Carpiano. Il Comune, assieme ai cittadini associati nel Gas locale, il Gruppo di acquisto solidale, sta studiando la possibilità di cedere un terreno ad appassionati di agricoltura fai da te che lo coltivino tutti assieme. Il progetto, che sarebbe il primo del suo genere nel Sudmilano, verrà discusso nei prossimi giorni in una riunione che valuterà la fattibilità e il grado di interesse delle persone coinvolte. Nella zona melegnanese sono già state avviate alcune iniziative che si muovono in direzioni abbastanza simili, anche se non esattamente uguali. A Cascina Santa Brera, a San Giuliano Milanese, una parte dei terreni attorno all’azienda agricola e agriturismo è destinata ad “area ortisti”: chi coltiva la terra sono i dipendenti dell’azienda, ma versando una quota annuale per l’utilizzo degli orti si può prelevare un quantitativo pro capite di prodotti agricoli a km zero. Anche a Cerro al Lambro qualche anno fa la Pro loco di Cerro e Riozzo è riuscita a trasformare un ritaglio di terreno vicino a via Pascoli in “frutteto collettivo”, piantando alcuni alberi da frutta i quali, a crescita completata, diventeranno patrimonio di tutti. A Carpiano l’ipotesi è supportata dalle famiglie che fanno riferimento al Gruppo di acquisto che si ritrova per le riunioni presso il Centro civico comunale. Un orto solidale è una appezzamento unico di terreno, senza frazionamenti, con libertà di accesso da parte di un certo numero di coltivatori. La terra viene lavorata insieme, secondo uno schema di turni, e poi nelle stagioni di raccolto si stabiliscono delle quantità prelevabili. Il comune scelto per avviare l’esperienza, Carpiano, non manca di campagna visto che il 90 per cento del vasto territorio - quasi venti chilometri quadrati - è completamente costituita da fondi coltivati e altri ambienti non costruiti. Il Gas avrebbe però bisogno di un fondo di dimensioni non eccessive e collocato in una posizione abbastanza accessibile, non distante dal centro storico. Per questo è stato intavolato un dialogo col municipio, che potrebbe provvedere a cedere un appezzamento demaniale, di proprietà pubblica, oppure un terreno in comodato d’uso da parte di un proprietario privato.
E. D.

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La risposta e' 42 (Douglas Adams)


6 nov 2012, 16:16
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